The sea of music

15,00

Sono sempre stato convinto, nel mio percorso di crescita come musicista ed essere umano,che l’approccio ad uno strumento come la batteria non debba limitarsi all’aspetto ritmico e di portamento del tempo ma debba ricercare tutte quelle sfumature melodiche ed armoniche che lo strumento possiede. Solamente mettendosi a nudo mentre si suona ed esprimendo a pieno quello che siamo, credo si possa trovare una connessione con lo strumento tale da sottolinearne ogni particolare timbrico e renderlo un vero e proprio prolungamento della nostra personalità.

Michele Sperandio è un musicista intelligente. Badate bene, non ho scritto batterista, bensì musicista! Non che essere un bravo batterista sia cosa da poco, mai mi permetterei di scrivere una tale stupidaggine, ma in questo lavoro si capisce che Michele vuole andare oltre.
La batteria è il suo centro ma qui si percepisce chiaramente la sua volontà di ragionare da arrangiatore, di disegnare con cura i suoi paesaggi sonori, in questo caso prevalentemente con colori tenui, con toni pacati e distesi. Nulla da dimostrare quindi, solo lasciare andare la musica dove desidera andare. Nessuna sbavatura, nessun momento di egocentrismo, un
uso raffinato e dosato dell’elettronica che fanno sì che questo disco scorra meravigliosamente e lasci nell’ascoltatore un senso di pace e di semplicità che ho veramente apprezzato molto. Brillante anche l’idea di lavorare attorno al tema del mare, un mare da navigare, da temere, a volte anche solo da sognare. Straordinaria Marta Giulioni che si conferma una delle voci più interessanti del panorama nazionale, e a completare il quadro,
Lorenzo Scipioni al contrabbasso, anche lui giovanissimo e formidabile talento marchigiano, e Simone Maggio, che mi piace definire un visionario del pianoforte, un musicista capace di
portare la musica in luoghi così profondi quanto inaspettati.
Auguro veramente a tutti voi che questo lavoro abbia la visibilità e la fortuna che merita.
Massssimo Morganti

Ho avvertito fin da subito in Michele una grande sensibilità e profondità d’animo, e non avevo alcun dubbio che avrei riscontrato ciò anche nel suo modo di suonare e di
arrangiare i brani che fanno parte di questo disco. La musica, quando sincera e di ottima fattura come in questo caso parla da sola, e racconta il percorso umano e di vita di chi la scrive e la suona. I brani mi riportano alla mente scenari differenti e variopinti, dal jazz alla musica nordica fino a qualche sonorità di “Pinkfloydiana”
memoria.
Le cover di Robert Wyatt e Nick Drake sono state una piacevolissima sorpresa e allo stesso tempo la riconferma che Michele sia cresciuto camminando mano nella mano con la musica nella sua più entusiasmante completezza e varietà. Questa varietà, per quanto mi riguarda, non è riconducibile al caos bensì è sinonimo di bellezza e di un assorbimento dell’arte nel suo più ampio e luminoso ventaglio che, per noi musicisti, è parte indissolubile della vita che ci circonda ogni giorno e che ci accompagna da sempre.
Grazie Michele per tutto quello che hai suonato e per quello che suonerai in futuro.

Bernardo Guerra

Categoria:

The Water is Wide
Island
Formentera Lady
Song to Siren
Goccia
Sea Song
Shipbuilding
La Casa In Riva Al Mare
Place To Be

Prodotto da Michele Sperandio, Roberto Lioli e Vittorio Bartoli

Registrato a Marzo 2024 presso lo studio “La Strada” di Roma.
Mix e Mastering di Stefano Beko Bechini
Tutti i brani arrangiati da Michele Sperandio
Copertina di Anna Sperandio
Foto di Ilenia Ciarocchi

Michele SPERANDIO
Batteria/Percussioni/Effetti
Marta GIULIONI
Voce/Effetti
Simone MAGGIO
Pianoforte/Synt/Fender Rhodes
Lorenzo SCIPIONI
Contrabbasso/Basso Elettrico